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ATER Provincia di Roma Censimento

Censimento Anagrafico e Reddituale 2022 degli immobili ubicati nel territorio della Provincia di Roma (Escluso Comune di Roma) Scadenza Termini di Presentazione: 28 febbraio 2023

Si informano tutti gli utenti che a partire dal mese di novembre 2022 e fino al 28 febbraio 2023 l’ATER della Preovincia di Roma avvierà le attività relative al censimento anagrafico reddituale 2022 degli immobili ubicati nel territorio della Provincia di Roma (redditi 2021).

Per effettuare il censimento verrà recapitato a tutti gli utenti, attraverso il servizio postale, un plico contenente:

  • un modulo parzialmente precompilato, formato da n. 4 pagine, con il quale effettuare la dichiarazione del censimento;
  • un opuscolo informativo («Istruzioni per la compilazione dei moduli») per la corretta compilazione del modulo;
  • una busta precompilata da affrancare per la restituzione del modulo e dei relativi allegati.

Il plico debitamente compilato va restituito attraverso il servizio postale all’indirizzo: A.T.E.R. della Provincia di Roma – Piazza dei Navigatori 15 – 00147 Roma.

E' possibile farsi aiutare nella compilazione delle Organizzazioni Sindacali degli inquilini e, quindi, anche della FEDER.CASA.

Rivolgetevi a nostri uffici per essere assistiti.

 

Inquilini a gravissimo rischio morosità

Denuncia e proposte del coordinamento unitario dei sindacati inquilini
Comunicato stampa - 21 Ottobre 2022
Venerdì 14 ottobre 2022 si è costituito il coordinamento romano dei sindacati inquilini (Sunia, Sicet, Uniat aps, Unione inquilini, Feder.casa, Sai Cisal). Se pur nelle differenze tra le organizzazioni, sono comuni le valutazioni sulla difficoltà delle famiglie, nell’abitare nella città di Roma. Questo coordinamento ha il compito di affrontare il tema delle tante difficoltà abitative a partire dalla comune volontà di fare una verifica sull’accordo per il canale concordato del febbraio 2019 e giunto alla scadenza, con la volontà di predisporre riflessioni e giudizi su quanto è accaduto in questi tre anni, da sottoporre a breve, sia alle controparti della piccola proprietà a Roma, sia all’Amministrazione Comunale stessa.
Da settimane nelle sedi delle scriventi organizzazioni dell’inquilinato si moltiplicano le richieste di aiuto da parte di molti nuclei famigliari che faticano a pagare affitto, bollette energetiche e spese condominiali. D’altronde i dati economici nazionali di forte impoverimento dei cittadini sono noti. Riguardo i costi dell’abitare, il fenomeno coinvolge oggi anche i nuclei famigliari che risiedono in alloggi di edilizia popolare o residenziale, con redditi modesti e in immobili edificati da diversi decenni, con impianti e tecnologie costruttive fortemente energivore. Parliamo di spese condominiali che, a volte, superano abbondantemente i canoni di affitto.
Da questo quadro emerge un pericolo evidente: è necessario assumere misure urgenti per evitare una crescita esponenziale di morosità, portatrice di conflitti difficilmente sanabili.
Ci corre l’obbligo di evidenziare come, attualmente, un piccolo ma significativo aiuto venga dall’impossibilità di applicare l’aumento ISTAT ai contratti a canone concordato in regime di cedolare secca. Riteniamo quindi indispensabile non solo dare stabilità a questo strumento, ma incentivarne l’utilizzo facendolo diventare una priorità per le istituzioni.
Come primo strumento riteniamo che si debbano individuare dei tavoli di confronto territoriali in grado di coinvolgere istituzioni, ATER, rappresentanti degli inquilini e delle proprietà private e pubbliche, associazioni dei consumatori, amministratori di condominio e aziende fornitrici, per costruire una risposta adeguata in ragione dei redditi delle famiglie.
Vanno poi individuate le risorse necessarie per ridurre sensibilmente l’impatto dei costi energetici, chiamando le aziende fornitrici a non procedere comunque all’interruzione del servizio, favorendo fasce di reddito in sofferenza con bonus di riduzione delle bollette e pagamento dilazionato almeno fino alla prossima primavera.
Contemporaneamente vanno individuati fondi territoriali, regionali e nazionali (a partire da criteri nazionali omogenei) da indirizzare ai Comuni per una loro rapida gestione.

Municipio V Convegno sull'ERP

Si è tenuto il 28 settembre presso il Municipio V di Roma il Convegno intitolato "Edilizia Residenziale Pubblica a Roma quale futuro".

Si tratta del secondo  Convegno, il primo ad agosto al Municipio VI, che come promesso la FEDER.CASA organizzerà anche in altri municipi.

Ampia partecipazione dei cittadini e delle istituzioni. 

Convegno del 4 agosto 2022

La FEDER.CASA ha organizzato un convegno intitolato "Edilizia Residenziale Pubblica a Roma: Quale futuro", presso la Sala Consiglio del VI° Municipio di Roma, a Tor Bella Monaca.

Alla presenza di numerosi cittadini malgrado il periodo e la forte calura sono intervenuti in questo ordine:

Pascoletti Gianluigi Segretario Generale di Roma e Lazio della FEDER.CASA;

Franco Nicola, Presidente del VI° Municipo di Roma;

Cristiano Bonelli Assessore  all'E.R.P. del VI° Municipo di Roma;

On. Yuri Trometti, Presidente della VIIma Commissione "Patrimonio e Politicche Abitative" del Comune di Roma;

Ha presentato e moderato il Convegno l'On. Roberto cantiani Dirigente FEDER.CASA.

E' intervenuto portando un saluto il Dr. Valeriani componente il C.d.A. di AEQUAROMA.

La FEDER.CASA prende l'impegno di trasferire quest iniziativa negli altri municipi di Roma.

 

Blocco degli sfratti

Blocco degli sfratti, per la Corte Costituzionale la proroga fino al 31 dicembre è legittima: “Non penalizza eccessivamente i proprietari”
La parziale proroga del blocco degli sfratti durante l’emergenza pandemica, contenuta nel “decreto Sostegni” del governo Draghi, è legittima. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale in un’udienza pubblica: le censure sulle sospensioni dei Tribunali di Trieste e Savona non sono fondate. Le contestazioni riguardavano la costituzionalità delle norme che regolano le proroghe (articolo 13, comma 13, del dl n. 183/2020 e articolo 40-quater del dl n. 41/2021, entrambi convertiti in legge) fino alla fine del 2021 per le morosità maturate durante la pandemia. L’accusa era quella di aver favorito, tramite la sospensione, i conduttori rispetto ai locatori dell’affitto.
La Consulta ha ritenuto senza fondamento le obiezioni del giudice delle esecuzioni immobiliari presso il Tribunale di Savona – secondo cui la misura sarebbe sproporzionata e irragionevole oltre che contraria anche all’articolo 3 della Costituzione, che dispone l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge – e del giudice di Trieste che affermava che il blocco dei provvedimenti di rilascio è avvenuto anche in situazioni estranee all’emergenza sanitaria (tra queste anche le morosità accumulate prima della pandemia nel pagamento dei canoni di locazione). Con la sospensione rischiavano – sempre secondo il Tribunale – di sembrare autorizzate pratiche come le violazioni dei diritti di proprietà ed espropri senza indennizzo.
La Corte sottolinea nella sentenza, che deve essere ancora depositata, che i legislatori hanno progressivamente ridotto, con l’attenuarsi delle criticità dovute al virus, gli ambiti di applicazione della misura, che scadrà il prossimo 31 dicembre.